Coronavirus COVID-19: economia a rischio. Come salvare il tuo business

Ormai da qualche giorno, vista l’emergenza del Coronavirus COVID-19, anche noi dello Studio Parisi abbiamo deciso di osservare la sospensione temporanea dell’apertura degli uffici.

Abbiamo optato per una formula di smart work, sfruttando le tecnologie che fortunatamente oggi ce lo permettono.

Si tratta innanzi tutto di una forma di coscienza civile e di tutela del benessere e della salute di tutti.

Ovviamente mi auguro che la situazione possa ritornare alla normalità il più velocemente possibile.

Nel frattempo abbiamo fatto in modo di non bloccare la nostra attività, ma semplicemente di svolgerla in maniera diversa.

Quindi le consulenze con i nostri clienti continuiamo ad effettuarle, ma in videoconferenza anziché dal vivo, mentre i collaboratori del mio team stanno lavorando da casa grazie al fatto che tutto il flusso di informazioni dello Studio Parisi transita on line in maniera criptata, interconnessa, ed estremamente strutturata, attraverso il nostro software di gestione centralizzato. Quindi tutti i reparti sono costantemente aggiornati, su tutte le fasi di lavorazione effettuate dai colleghi.

 

D’altra parte è anche vero che in questi giorni, a causa principalmente della chiusura di molte aziende clienti, ci siamo trovati con una parte di tempo che si è liberata rispetto al normale svolgimento dell’attività lavorativa.

E infatti eccomi qui a scrivere questo nuovo articolo, attività che ormai da diverse settimane non ero riuscito a seguire.

 

Il mio lavoro, insieme a tutti i ragazzi dello Studio, è quello di aiutare gli imprenditori a rendere più forti le proprie aziende attraverso una gestione ottimale delle politiche del credito, per massimizzare le vendite riducendo gli insoluti, e recuperandoli quando dovessero insorgere.

 

Il mio team di esattori si occupa del recupero del denaro, i consulenti studiano la miglior soluzione per le problematiche dei clienti, mentre personalmente mi occupo della formazione agli imprenditori (e dei loro responsabili amministrativi) per trasmettere loro le informazioni, le procedure, e le strategie, che devono adottare per rendere le loro aziende inattaccabili come Fort Knox.

 

Questo è un periodo che probabilmente porterà con sé serie problematiche economiche per il nostro Paese, perché già molti settori risentono della drastica riduzione delle vendite.

Da questo punto di vista sento forte la responsabilità di esperto e consulente aziendale per voler dare alcuni suggerimenti, che penso possano essere preziosi per superare questo momento transitorio, e per trovarsi alla fine più forti di prima.

E’ necessario utilizzare questo tempo, che per molti è di inattività forzata, non per starsene davanti alla televisione a sentire i bollettini del coronavirus, o bruciandolo in altre attività inutili… quanto piuttosto per riuscire a fare tutte quelle cose importanti, che magari ci si ripromette sempre di fare, ma che si continuano a procrastinare per mancanza di tempo.

Quale imprenditore non dice o non pensa almeno una volta al giorno: “Non ho tempo per…”

 

>>Bene, ora questo tempo in più lo abbiamo. Spetta a noi decidere come spenderlo.<<

 

Inoltre, cosa che ogni imprenditore dovrebbe fare sempre, il mio suggerimento è quello di utilizzare questo tempo per studiare e per far studiare anche i propri collaboratori; per aggiornarsi.

Lo studio è funzionale al miglioramento delle abilità tecniche, ma è anche una fucina enorme di possibili nuove idee e intuizioni. Lo studio rappresenta la risorsa più importante per poter elaborare nuove strategie sempre più funzionali per la crescita della tua azienda.

 

Pensiamo al fatto che il coronavirus ha, e avrà ancor più nei prossimi mesi, importanti risvolti e ripercussioni anche dal punto di vista economico. Anzi, se la speranza è quella che l’impatto sanitario possa avere un decorso di breve durata (anche attraverso le misure restrittive volte alla riduzione del contagio), ma è quasi certo che invece l’impatto economico avrà strascichi molto più lunghi nel tempo.

Quindi l’appello che rivolgo a tutti gli imprenditori è quello di non farsi trovare impreparati, e di impiegare questi giorni in maniera costruttiva per “affilare l’ascia“, in maniera da essere completamente pronti appena potremo tutti ripartire a pieno regime.

 

Da esperto per quanto riguarda i meccanismi e le dinamiche di pagamento, posso già prevedere un trend in aumento dei mancati pagamenti nei prossimi mesi.

Molti sicuramente saranno legati a reali difficoltà, sopraggiunte in maniera inaspettata a causa di questo coronavirus, e molti altri prenderanno questa come una scusa per ritardare o evitare i pagamenti. Sono i classici furbetti del quartierino, che purtroppo esistono sempre.

Se per tutti la situazione è già difficile, potrebbe esserlo ancora di più trovandosi a ripartire dopo lo stop, accumulando altri mancati incassi a causa degli insoluti (che potrebbero andare a sommarsi a quelli già accumulati negli ultimi anni).

Spesso infatti, per mille ragioni, le aziende tendono a mettere la testa sotto la sabbia quando si parla delle fatture insolute.

Vuoi perché manca la reale fiducia di poterli davvero incassare, vuoi perché alcuni imprenditori la vivono come una sorta di sconfitta personale e preferiscono non pensarci, vuoi ancora perché hanno delle remore ad avviare azioni di recupero nei confronti di clienti con i quali vogliono continuare a fare business e hanno paura di perderli, o vuoi per tutte queste ragioni insieme… fatto sta che qualsiasi sia la causa, molti imprenditori hanno ferme nel cassetto da uno o più anni, decine di fatture insolute, e decine o centinaia di migliaia di euro ancora da incassare.

 

La scusa che però si danno è quella di non avere il tempo per seguire queste cose (come se ci fosse qualcosa di più importante per un imprenditore che far arrivare denaro nelle casse della sua azienda).

Quindi, ad esempio, non impongono all’ufficio amministrazione di monitorare costantemente gli insoluti, che vengono generalmente gestiti con le tempistiche e le modalità sbagliate, e senza seguire delle procedure standardizzate efficaci.

 

Bene, per evitare il rischio di sofferenze di liquidità, anche successivamente all’emergenza sanitaria, quando l’economia e le attività potranno ripartire a pieno regime, il mio suggerimento è quello di organizzarsi adeguatamente sfruttando questi momenti di maggior calma nei confronti di tutto quello che è esterno all’azienda, per concentrarsi sulle sue dinamiche interne.

Questo è il momento per raccogliere tutti i dati (e i documenti relativi), e per verificare quanti sono complessivamente i tuoi soldi ancora fuori, da dover incassare.

Potrebbero essere il tesoretto che fa la tua salvezza in un momento di difficoltà, o comunque essere l’occasione giusta per dedicare le attenzioni dovute al recupero del proprio denaro.

 

Ti consiglio anche di prenderti qualche ora per leggere i contenuti gratuiti di questo blog, per capire in maniera più approfondita come opera il Sistema Recupero Crediti Vincente, che potrebbe essere la soluzione ideale per te, se hai i requisiti per poterne beneficiare a pieno, e magari sei rimasto deluso dei tradizionali sistemi di recupero a cui ti sei rivolto finora (mi riferisco alle classiche vie giudiziali con l’avvocato, o alle varie agenzie di recupero crediti tradizionali, alle assicurazioni del credito, o perché no… ai tuoi infruttuosi tentativi di sollecito interni).

Se hai bisogno di un consiglio personalizzato siamo sempre disponibili ad aiutarti, anche in video conferenza in questi giorni. Ti basterà compilare il form qui sotto, e uno dei miei più stretti collaboratori ti contatterà per darti una mano.

 

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Intanto, lo ripeto ancora una volta, utilizziamo questo momento per prepararci in maniera intelligente ad uscire ancora più forti da questa situazione difficile, e senza abbatterci mai perché siamo imprenditori e i nostri collaboratori contano su di noi!

 

Al tuo recupero crediti vincente!

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